Corte dei Conti, la tutela della salute c’è, ma fuori tempo massimo!
Dopo avere ignorato i rischi di contagio connessi alle prove in presenza per le PEO 2021 del 9 e 10 dicembre, da noi più volte denunciati, dopo avere programmato in piena pandemia, spostamenti di decine di colleghi da tutta Italia, con l'utilizzo, denso di incognite, di treni, autobus ed hotel, ecco che il giorno stesso in cui finiscono le prove in presenza, il 10 dicembre appunto, l'amministrazione ci invia una mail, piuttosto scarna - non un atto ufficiale - invitando i vertici degli uffici ad ampliare la percentuale di smart working, immaginiamo per mostrare una tenue e tardiva preoccupazione per le nostre povere persone. Stupefacente!
Cosa pensare? È vero che noi abbiamo inviato il 4 dicembre la nostra sollecitazione sull'argomento ai due ministri competenti, quello della P.A. Renato Brunetta e quello della Salute Roberto Speranza (vedi allegato). Dobbiamo pensare che questo abbia contribuito ad aumentare l'attenzione verso i dipendenti? È anche vero che sta girando in rete il comunicato stampa USB che mette in allerta ‘sul rischio di 430 lavoratori costretti a svolgere le prove in presenza, presso un'unica sede centrale da raggiungere con mezzi affollati fino all'80%, nonché con pernottamenti ad alto rischio’. Dobbiamo ipotizzare che questo può avere ispirato i nostri datori di lavoro verso un ravvedimento operoso?
Qualcuno dirà: sarà perché sono aumentati i contagi! È vero che i contagi stanno aumentando, ma stanno aumentando almeno dalla metà di ottobre. E proprio per questo sarebbe stato necessario programmare diversamente le PEO 2021 ed evitare qualsiasi esposizione dei lavoratori, mandando imprudentemente il personale in giro per l'Italia per dimostrare, con prove molto difficili ed inutili, che sanno svolgere quello che di fatto svolgono ogni giorno! E non è certo con i quiz che questo si può misurare.
Eppure, per ben due tornate, tra il 2020 ed il 2021, i lavoratori della Corte dei conti hanno dovuto rischiare. In entrambe, centinaia di colleghi hanno attraversato l’Italia, in piena pandemia - a maggio con pochissimi vaccinati- mentre c'erano altre opzioni per fare le PEO senza rischio. Per di più senza prevedere sessioni di recupero, nemmeno per i contagiati o per chi era in quarantena cautelativa, o addirittura aveva subito interventi chirurgici. Altro che ‘grande famiglia’, come dicono alcuni cantori dell’Amministrazione, che ancora si chiamano sindacati!
Noi ci auguriamo che non ci saranno conseguenze sanitarie per il personale, dovute a queste scelte incaute, come sta succedendo in questi giorni al personale della Scala, dopo la serata di apertura. Se così fosse, a nulla sarebbe servito questo ravvedimento operoso, quasi riparatorio, ma purtroppo tardivo, del vertice.
Ci auguriamo che per il futuro l'attenzione verso la nostra salute sia reale e non solo declamata, e sia di natura preventiva, come più volte l'Amministrazione ha dimostrato di saper fare, e non riparativa, come purtroppo è successo in queste occasioni.
USB Corte dei Conti