Considerazioni a margine
Cari colleghi,
vogliamo ringraziare i tre sindacati Unsa-Flp-Fedintesa per averci dato, con il loro ultimo volantino l'opportunità di parlare in maniera approfondita di SINDACATO e di SINDACATI, e del loro ruolo all'interno alla Corte dei Conti.
Come avrete visto, un nostro resoconto sull'incontro del 12 aprile (FRD 2019), ha prodotto due generi di risposta: la prima, quella dei Cgil Cisl Uil, che ha completamente ignorato il problema più dibattuto nelle due riunioni sul FRD 2019, e cioè i 5.000 euro destinati ai preposti, la seconda invece ha addirittura accusato il nostro sindacato di dire menzogne!
Evidentemente l'argomento è scottante, tanto è vero che, a fine riunione, l'Amministrazione ha chiesto in maniera diplomatica, di non fare comunicati 'disarmonici' su questo. Noi abbiamo chiarito che il nostro compito è di informare sempre il personale, su tutto, soprattutto prima della firma degli accordi, in modo che ci sia ancora la possibilità di una reazione e partecipazione dei colleghi su quanto si sta decidendo sulla loro testa.
Detto questo approfittiamo per chiarire alcuni punti ricorrenti in tutti i volantini dei sei sindacati dis-uniti.
Si ripete sempre che il Fondo è stato aumentato, di un milione e 670.000 e si ringrazia per questo l'Amministrazione,come se fosse ci avesse fatto una regalia: niente di tutto questo! Il Fondo è alimentato per legge da voci PRECISE E FISSE e se i soldi sono stati aumentati, vuol dire che erano dovuti, oppure che si sono aggiunte somme di anni antecedenti, facendoli confluire nel FRD 2019.
Si ripete inoltre, in ogni volantino, che il Segretario generale ci ha 'elargito' somme consistenti, tramite le Alte professionalità ed il Progetto incentivante, anche quando questo non c'entra niente con i temi affrontati.
Nessuno nega questo incremento economico o ne svilisce l'importanza. Ma non si può utilizzare questo argomento ad ogni piè sospinto, per smorzare qualsiasi critica, e soprattutto ogni volta che il personale reclama dei sacrosanti diritti!
È successo ad esempio per le PEO 2020, laddove ogni sindacato nei propri comunicati, ma soprattutto nei colloqui con i singoli lavoratori, continua a ripetere che 'dobbiamo fare quello che ci chiede l'Amministrazione' perché ci ha elargito queste somme, e se reclamiamo diritti o un maggiore rispetto ci verrà tolto tutto! Questo ci raccontano i colleghi, ma questo modo di ragionare non fa onore ad un sindacato!
E se l'Amministrazione non ha rispetto del personale e dei sindacati tutti, forse è perché non trova interlocutori con la schiena diritta, collaborativi quando si può, ma non certamente sottomessi!
Addirittura i sei sindacati, come faceva la famosa mosca cocchiera, se ne vantano come di un loro successo, se lo rivendicano e se lo intestano, quando sappiamo tutti che questi istituti sono stati decisi esclusivamente dal Segretario Generale.
Se l'Amministrazione ha ritenuto di dover valorizzare anche dal punto di vista economico il personale della Corte, avrà sicuramente soppesato quanto il personale dà all'Istituto, senza averne nulla in cambio, a partire dai miseri rinnovi di ogni tornata contrattuale.
Ancora oggi i colleghi non sanno il motivo per cui le PEO 2020 non si possono effettuare su base curriculare, e non sanno perché i sei sindacati sono contrari a questa possibilità. Le uniche motivazioni da loro addotte sono appunto quelle dei soldi che ci verranno tolti se non accettiamo tutto quello che ci viene chiesto, oppure altre amenità come la parità di trattamento con chi le ha fatte nel 2019 (anno in cui non c'era il Covid), oppure che noi come Corte dei Conti non possiamo fare come altri ministeri, perché dobbiamo dimostrare di essere più bravi e quindi fare le prove! Insomma tre motivazioni molto deboli, che neanche un bambino riterrebbe credibili.
Pensiamo che questo modo di porsi di fronte al nostro datore di lavoro indebolisca e svilisca profondamente il personale che noi rappresentiamo, tanto che poi la controparte, si sente autorizzata ad andare sempre oltre, sapendo di non trovare alcun ostacolo ai propri voleri. È per questo, crediamo, che la Corte dei conti si trova a guardare agli altri Ministeri come luoghi mediamente migliori, dove le progressioni vengono considerate per quello che sono, non un concorso alla NASA, ma un semplice riconoscimento della professionalità acquisita, dove il telelavoro era attivo da anni e non solo per pochissimi e sconosciuti, dove l'orario di lavoro è commisurato anche alle esigenze dei lavoratori, dove le nomine di direttori e preposti viene fatta su basi oggettive (titoli ed anzianità), trasparenti (graduatoria), e non su scelte discrezionali e 'fiduciarie' -siamo nella P.A. e non in un'azienda - e tanto altro.
Anche la santificazione della firma è un tranello, non è la firma che fa arrivare le risorse al personale, le risorse sono già destinate al personale per legge, non è l'accordo che le crea. Si firma un Accordo per cercare di distribuirle in maniera equa, ma se la firma è un modo per peggiorare la distribuzione delle somme, tanto vale fare una mera operazione aritmetica e dividere tutto per il numero dei destinatari! Andrebbe sicuramente meglio!
Ultima considerazione sul tema iniziale, quello dell'informazione del personale: noi abbiamo sempre informato il personale su tutto, senza censure. Di più: qualche decennio fa, visto che dai comunicati sindacali veniva spesso fuori il contrario di quello che era stato detto ai tavoli, la nostra sigla chiese ufficialmente di registrare gli incontri. Non potete immaginare che cosa successe! Sedie che volavano, urli, offese, abbandono del tavolo, una baraonda!
Ecco, noi siamo ancora convinti che sarebbe utilissimo per tutti i soggetti coinvolti nelle contrattazioni, in primis il personale, registrare gli incontri o stilare un verbale stenografico. Sarebbe così semplice e giusto!
Noi lo riproponiamo qui, ufficialmente, sperando che non volino di nuovo tavoli e sedie. Ci auguriamo che saranno tutti d'accordo!
USB Corte dei conti
Roma, 20 aprile 2021