Assemblea del personale a Perugia
Il 22 febbraio la RdB ha incontrato il personale della sede di PERUGIA
Il personale ha seguito con vivo interesse l'Assemblea, in particolare sulle questioni del Fondo Unico e su quelle riguardanti il SIAP. Sulla questione del SIAP dobbiamo registrare un'unamime giudizio negativo, in particolare sul carico di lavoro al quale è sottoposto l'operatore, che anzichè diminuire con lo strumento teconolgico, è aumentato. Inoltre pare che il sistema produca degli errori, per cui va fatto costantemente un controllo successivo, cosa che anziché appportare miglioramenti e speditezza nel lavoro, lo complica ulteriormente. Nella sede di Perugia non è ancora stato siglato un Accordo territoriale sull'orario di lavoro, ed abbiamo invitato la RSU nonché i Delegati sindacali ad attivarsi in merito. Per quanto riguarda i collegamenti con Roma si lamenta un elevato accentramento di alcune funzioni, a volte su un solo funzionario, che non permette lo smaltimento delle richieste, essendo tali funzionari responsabili di vari settori. Per cui passano giorni prima poter avere da Roma l'autorizzazione a codificare e registrare vari eventi (ad esempio la codificazione della 104). Ci è stato anche chiesto se l'Amministrazione utilizza ancora gli straordinari, considerato che al personale della sede viene spesso richiesto dai magistrarti di prolungare l'orario di lavoro, pur non avendo la possibilità di effettuare straordinari, ed avendo anche difficoltà nella gestione dei crediti, non essendo attiva ancora la Banca delle ore. Anche sulla gestione delle ferie risulta esserci una eccessiva ingerenza magistratuale. Sul Fondo Unico, dopo aver illustrato le vicende delle somme recuperate dalla RdB, e la soppressione delle indennità, che ha causato non poco sconcerto, alcuni colleghi hanno chiesto come viene giustificato questo continuo cambiamento nella gestione delle indennità, visto che ogni anno vengono cambiate, soppresse, poi reintrodotte, in costanza di mansioni (almeno del 2003 ad oggi). Qualche intervento ha puntato il dito sull'assoluta mancanza di Formazione, soprattutto in periferia, e soprattutto per alcune fasce (area B). Ci sono addirittura casi in cui il dipendente svolge lavoro di controllo, ma appartenendo all'area B non viene nemmeno cosultato per l'adesione ai corsi specifici. La RdB ha ricordato di avere richiesto ai fini della Formazione, anziché la "questua" nel territorio per ricercare fornitori gratuiti di formazione (vedi nomina Referenti formativi), la collaborazione gratuita dall'interno, vale a dire dai nostri magistrati, sicuramente in grado di dare all'Istituto tale apporto. Inoltre ha ricordato che perdiamo ogni anno i potenziali contributi dell'Unione Europea sulla formazione, in quanto non stanziamo mai quella somma minima prevista affinché i fondi vengano elargiti (il nostro stanziamento è di regola uguale a zero). Alcuni colleghi hanno sollevato la questione della Quattordicesima, ritenendo molto più equo e funzionale far confluire le varie voci del Fondo su un'unico emolumento, certo, e non soggetto a discrezionalità. Su questo la RdB è da anni impegnata, anche con una petizione effettuata di oltre 20.000 firme. E' seguita una discussione sulla questione salariale, sulla progressiva perdita del potere d'acquisto dei nostri salari (diminuito del 30%), dovuta principalmente agli Accordi firmati dai Confederali, a partire dal luglio '93, fino ai successivi Contratti a perdere firmati in questi anni, e sulla necessità del ripristino di una Scala mobile. E' stata affrontata la questione del TFR, ricordando che la RDB ha indetto uno sciopero contro lo scippo del TFR, contro lo smantellamento della p.a., i contratti a perdere, la esternalizzazione dei servizi e la precarietà. A chi chiedeva più unità sindacale, fermo restando la nostra disponibilità a condurre battaglie con tutte le altre OO.SS., che a livello locale abbiamo spesso cercato, è stato anche precisato che è importante agire uniti condividendo però l'obiettivo. Infatti mentre la RdB il 30 marzo sciopererà contro lo scippo del TFR ed il rilancio della Previdenza pubblica, i Confederali minacciano uno sciopero per la questione esattamente opposta: sollecitare il Governo ad estendere anche al Pubblico i Fondi pensione ed accelerare in generale l'intero meccanismo. Tale sostanziale differenza di obiettivi si evidenza in tutte le questioni, e ben difficilmente può portare all'unità desiderata. In generale i temi del salario e delle condizioni di lavoro hanno suscitato un vivo dibattito, mostrando che i lavoratori si rendono ben conto dei collegamenti tra le scelte sindacali e politiche fatte a monte, e le difficili condizioni in cui sono costretti a vivere.