A due anni dalla elezione della RSU romana si scoprono problemi riguardo la sicurezza e prevenzione nella sede di lavoro

Roma -

Oggi infatti sono stati designati in Assemblea i Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza, tra gli eletti della RSU del novembre 2004.

Nella stessa Assemblea si e’ trattato opportunamente di vari casi di gravi patologie respiratorie e altro verificatisi nel nostro Istituto. Tali casi erano già stati da noi discussi nell’incontro con il Segretario Generale dell’11 aprile u.s., ed in quella occasione, essendo alcune di queste patologie notoriamente collegate alla  manutenzione degli impianti di climatizzazione, abbiamo richiesto che i filtri di detti impianti venissero  sostituiti periodicamente, così come dispone la norma, elusa puntualmente dall’Amministrazione, oltre ciò abbiamo richiesto un monitoraggio periodico di tutti i locali dell’Istituto atto a prevenire le diverse patologie.

In merito ai tornelli, nonostante nell’assemblea più di un intervento ne abbia auspicato lo smantellamento, è sembrata invece più conforme alla normativa la proposta di verificarne la regolarità, e di programmare una simulazione di evacuazione, a salvaguardia dell’incolumità dei dipendenti. E’ infatti noto che la rilevazione automatica delle presenze, scaturisce da precise norme sulla P.A., ed è inoltre indispensabile in caso di eventi che mettano a repentaglio la sicurezza, offre inoltre l’opportunità di attuare istituti contrattuali ancora in effettivi come la banca delle ore.

Alcuni interventi di parte sindacale parlando di salubrità e prevenzione hanno caldeggiato la gestione del bar ristoro da parte dell’Associazione dipendenti (associazione privata). A questo punto, il problema sicurezza, sollevato con cosi largo ritardo, ci appariva quantomeno forzato, quale pretesto per  mobilitare il personale al fine di perorare la propria causa: richiedere all’Amministrazione di ampliare la convenzione dell’Associazione  inserendovi anche i servizi di bar e ristoro.

Il terzo punto all’o.d.g., pari dignità sul salario accessorio, pur essendo previsto, non è stato menzionato da nessun rappresentante RSU. L’eletto RdB ha sottolineato come la RSU di Roma si sia distinta durante le trattative sulle indennità 2005 per la strenua difesa dei budget (stabiliti dall’amministrazione) che, completamente squilibrati, hanno fatto sì che in alcuni uffici si potessero destinare 1000 euro pro capite, e a tanti altri   300 euro di media pro capite.  Il titolo quindi di “pari dignità” nel salario accessorio, se frutto di un cambio di rotta di detta RSU ben venga, ma tale intento non e’ stato affatto dichiarato né affrontato. (??)

In definitiva ci sembra che il problema sicurezza, certamente serio e reale, abbisogni di un intervento costante e regolare, e non di iniziative estemporanee una volta ogni due anni.

Da qui la nostra richiesta sin dai primi incontri in RSU di attivare i R.L.S., i quali hanno il dovere di occuparsi di tutto ciò che riguarda la salubrità e la sicurezza tutti i giorni.

E’ importante ribadire che la competenza in materia di sicurezza è  a carico dell’Amministrazione, del Medico competente e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, i quali se fossero eletti tra i dipendenti e non in seno alla stessa RSU (cosa possibile secondo la norma) sarebbero certamente più svincolati dalle singole sigle sindacali e quindi più  autonomi ed efficaci nella loro azione.